Il primo blog ufficiale dell'omonimo GDR cartaceo Post-Apocalittico

Film

Recensione Film: Trilogia del Matto

MAD MAX: Interceptor

Ed eccoci arrivati al secondo appuntamento dell’Apocalyptic Theatre, così battezzato in questo momento. E quale può essere il miglior omaggio alla neonata sezione di questo blog, se non presentare uno dei film post-apocalittici più famosi del cinema (o almeno una parte)?

Diretto da George Miller ed uscito nell’ormai lontano 1979, vediamo nei panni di Max Rockatansky (il protagonista delle vicende narrate), un giovanissimo (ma proprio giovanegiovanegiovane) Mel Gibson. Ma passiamo alla trama di questo capolavoro classico australiano.
Australia, in un futuro non troppo lontano: la crisi energetica ha messo in ginocchio l’intero pianeta e la civiltà così com’era conosciuta, è stata quasi del tutto azzerrata. Le strade sono ormai in balia di criminali a bordo di rombanti veicoli, ligi ai dogmi anarchici ed intenzionati a nuocere ai più deboli. L’unica speranza che rimane alla brava e timorosa gente ancora civilizzata, è una Task Force specializzata in inseguimenti stradali che viene messa in piedi con i pochi fondi rimasti dall’altrettanto eroso governo. Max Rockatansky fa appunto parte di questo coraggioso team di piloti, la Main Force Patrol. Ed è proprio a bordo della sua Interceptor (una Ford Falcon XB Sedan del ’74) che riesce ad inseguire e a porre fine alle scorribande dell’evaso pirata della strada, il Nightrider.
La restante banda dei seguaci del criminale, capitanata dal motociclista Toecutter, a questi punti è decisa a vendicarsi per l’omicidio del proprio capo. Questo genera una serie di inseguimenti, violenza, sparatorie e fughe che vedono il nostro eroe in continua lotta per proteggere i propri cari.

Il film è stato girato con un budget limitato che si aggirava attorno ai 300.000$, ma nonostante tutto è riuscito a detenere per vent’anni il record mondiale di film a basso costo che ha ottenuto più incassi. Mad Max: Interceptor ha inoltre lanciato Mel Gibson nel mondo del cinema, risquotendo un enorme successo, mentre persino la macchina che da il nome al film (la V8 interceptor) è considerata ad oggi una delle macchine più famose al mondo (sebbene non esista neppure!).

L’ambientazione è (o almeno era) piuttosto attuale, con case in buono stato, abiti classici e via dicendo, mentre la maggiorparte del film si svolge nelle autostrade semideserte dell’Australia, che danno quel piccolo assaggio di futuro devastato. Il film ha generato inoltre altri due seguiti dei quali non mancherò di parlare. Interceptor: Il guerriero della strada (1981) Mad Max: Oltre la sfera del tuono (1985)

In definitiva, è a mio parare un capolavoro del cinema d’altri tempi e non esito a consigliarlo agli amanti (e soprattutto non) del genere.

Al solito, ecco a voi il Trailer!


Recensione Film: L’uomo del Giorno dopo

Come detto in precedenza (credo) questo blog non si occupa solo di far conoscere il GDR di Nameless Land, ma anche di far appassionare più persone possibili a tutto quello che è l’universo Post-Apocalittico, con tutto il suo rude fascino.

Per fare questo, non vedo perchè non possiamo dare spazio anche ai film (belli o brutti che siano) che hanno come scenario questa buia epoca futuristica, che fra l’altro hanno offerto preziosi spunti d’ispirazione per l’ambientazione di Nameless Land.

Il primo film che andremo a presentare è “L’uomo del giorno dopo” (Titolo originale: The Postman) del 1997, con protagonista il bravissimo Kevin Costner.

Non molto conosciuto fra i suoi lavori, L’uomo del giorno dopo racconta le vicende di un vagabondo solitario che viaggia immerso nei territori devastati dei vecchi Stati Uniti d’America, ridotti ad un aspro territorio dopo le guerre nucleari(una trama abbastanza classica per il genere Post-Apocalittico), anche se la storia passata non è molto approfondita.

L’anno è il 2013 (ci siamo quasi :p) ed il nostro solitario viandante, appassionato di Shakespeare, viene catturato da un gruppo di militari (più una banda di fuorilegge organizzata ed in divisa) conosciuto in tutto il territorio come gli Holnisti, al fine di divenire (contro la sua volontà), l’ennesimo soldato al soldo del dispotico generale Bethlehem.

Il nostro eroe però riesce a fuggire e per caso, si imbatte nel cadavere di un vecchio postino, dal quale trafuga una logora divisa ed una sacca piena di lettere. Il suo intento per sopravvivere, è quello di spacciarsi per un portalettere dei nuovi Stati Uniti d’America, narrando della loro ricostruzione, con ridente governo, soldati addestrati per proteggere e tante favolette che fanno brillare gli occhi dei più creduloni (o dei più disperati). In molti credono alle sue storie e con il passare del tempo, egli diventa a sua insaputa un simbolo di speranza. Gruppi di giovani si mettono in viaggio, portando missive, attraversando tutto il paese devastato col solo scopo di ridare un futuro alla povera gente… Ed anche lui, The Postman, comincia ad inseguire l’ideale da lui stesso creato, trovandosi però costantemente braccato da Bethlehem ed i suoi spietati soldati, lottando per il futuro… Suo e della gente che ha veramente bisogno di aiuto in un mondo dove la speranza sta a poco a poco affievolendosi.

A mio parere il film è ben strutturato (di certo Kevin Costner non è ricordato per questo suo lavoro), con una buona storia, svolgimento avvincente e personaggi ben caratterizzati, che danno un contorno veritiero a tutta l’ambientazione post-apocalitta. Non pensate però di vedere metropoli in rovina o quant’altro, poichè il film è interamente girato in piccole cittadine di campagna, boschi e valli limitrofe, senza quindi effetti speciali di “territorio”. Per un pubblico che non è amante del genere magari non potrà entusiasmare più di tanto, ma consiglio comunque a tutti di spendere un paio di ore per guardarselo!

Ecco a voi il Trailer!

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