Il primo blog ufficiale dell'omonimo GDR cartaceo Post-Apocalittico

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Manuale di Sopravvivenza: Parte 3

Abbiamo visto come il mondo da noi conosciuto potrebbe venire spazzato via in maniera immediata tanto quanto irrimediabile. Abbiamo visto i pericoli, forse ugualmente letali, dei giorni immediatamente successivi alle esplosioni… Ma l’uomo, con la sua robusta struttura e l’immensa forza volontà generata dalla paura di morire, è capace di compiere grandi imprese forse addirittura impensabili e quindi sì, potrebbe sopravvivere: sopravvivere al fuoco, al gelo dell’inverno nucleare, alla scarsità di cibo ed acqua, alla mancanza di speranza.

Come?

Divenendo il proprio stesso incubo, adattandosi istintivamente al mondo di distruzione che lui stesso a creato, giocando a carte scoperte con l’orrore che tanto teme, ma che dentro la propria psiche si sta già tramutando in una nuova filosifia di vita. Sapete come si dice: “la forza generata da una madre che vede il proprio figlio in grave pericolo, è sufficiente per farle sollevare una macchina.” Personalmente intepreto questa frase come una metafora, che calza però a pennello con quello che sarebbe in grado di fare l’uomo ai propri simili.
Uccidere, derubare e mentire sarebbero cose scontate… Ma io parlo di cose ben più allucinanti che non c’è bisogno di spiegare… Basterebbe porvi una semplice domanda (e perchè no, potrete davvero pensarci, chiudendo gli occhi ed immaginandovi un simile e cruento scenario)

“Cosa sarei disposto a fare per dimostrare al mondo che ho ancora il diritto di calpestare la sua seppur malata terra? Quale gesta arriverei a compiere per salvare la vita a me stesso, alle persone che amo, alla mia famiglia? Se trovassi una persona con qualcosa in grado di farmi tirare avanti anche solo per un giorno e l’unica cosa che mi separa dall’ottenerla, è la pistola che tengo in mano… Cosa farei? Cosa farei, se nessuno potrebbe impedirmelo? Se la legge non fosse altro che un ricordo sbiadito e lontano?”

Penso che tutto si riassuma in queste poche righe, anche se è certo che il viaggio per la sopravvivenza dell’uomo e la creazione di un Nuovo Mondo, non è certo finita quì… No… E’ solo cominciata…

Sentitevi pure liberi di commentare, raccontando i vostri punti di vista anche quì, sulla nostra pagina ufficiale di facebook

Il Continente Nord (Prefazione)

Il Continente Nord, o da molti chiamato il Continente Arso a causa dell’alta prevalenza di zone a temperature elevate, ricopre tutte le terre un tempo facenti parte dell’Europa, più una buona parte dell’Asia, dall’Armenia al Pakistan, tutta la relativa zona dell’ex Unione Sovietica a nord di tali terre e gli stati africani, dall’Egitto al Senegal.
Il Grande Disastro ed i secoli avvenire non hanno certo risparmiato queste terre, trovatesi per gran parte inondate dalle acque dei mari e degli oceani, mentre terremoti e scismi della Litosfera hanno fatto emergere nuove isole: la vecchia penisola italiana, spezzata al di sotto delle Alpi da una delle tante inondazioni, risulta adesso staccata da tutto il resto del continente, andando a formare una grande isola alla deriva ribattezzata dal suo regnante con il nome di Pangea. La porzione dell’antico paese sovietico, devastata dalle esplosioni più delle altre zone, è divenuta famosa patria del Carbotone, oltre ad ospitare la più grande miniera del suddetto materiale e Prima Capitale del Continente Nord, Zeton. Arc de Triomphe, o anche chiamata Triomphe Absolu, è ciò che un tempo veniva chiamata Francia, adesso quasi totalmente circondata dal grande oceano e governata da niente meno che il Boia (o la sua stirpe), il più famoso traditore dei membri del R.O.O.T#, che ha contribuito (nel suo interesse) a spazzare via i resti della misteriosa organizzazione da gran parte del Continente Nord. La Fornace infine, patria dei Golden Bullets, sorge al limitare del Deserto di Vetro, che segna il confine tra il Continente Nord e quello Sud, detenendo indisturbata il commercio di armi su tutte le terre circostanti, con piccole sedi dislocate in tutto il mondo.
Le Lande del Continente Arso sono ribollenti e perlopiù caratterizzate da un’elevata presenza di vulcani e geyser. In tali luoghi, l’aspetto che rende senz’altro più complicata la sopravvivenza è proprio dato dall’alta temperatura e la comune presenza di raffiche di vento ustionante e di terremoti che spalancano le fauci della terra, facendole vomitare fiumi di rosso magma.
Ad ogni modo, non in tutto il Continente tali eventi sono comuni: per quanto riguarda la sua parte orientale infatti, il sole cocente e le sabbie scottanti lasciano spazio a climi più miti, rimpiazzati (e forse proprio per questo motivo) da nubi tossiche e gas mutageni che arrivano direttamente dalle miniere e le raffinerie di Carbotone, oltre che dal Continente Est. Le isole createsi oltre a Pangea, ovvero parte della vecchia Inghilterra, della Danimarca e della catena montuosa della Norvegia, sono le Terre Indipendenti del Continente Nord e vanno a formare una sorta di triangolo chiamato Bordo del Mar Caustico, dove il Pirata Jan-Olof Chamber, autoproclamatosi re del Nord, regna seminando morte e terrore nelle zone limitrofe del Continente con la sua nave portaerei, la Grampus.

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Recensione Film: L’uomo del Giorno dopo

Come detto in precedenza (credo) questo blog non si occupa solo di far conoscere il GDR di Nameless Land, ma anche di far appassionare più persone possibili a tutto quello che è l’universo Post-Apocalittico, con tutto il suo rude fascino.

Per fare questo, non vedo perchè non possiamo dare spazio anche ai film (belli o brutti che siano) che hanno come scenario questa buia epoca futuristica, che fra l’altro hanno offerto preziosi spunti d’ispirazione per l’ambientazione di Nameless Land.

Il primo film che andremo a presentare è “L’uomo del giorno dopo” (Titolo originale: The Postman) del 1997, con protagonista il bravissimo Kevin Costner.

Non molto conosciuto fra i suoi lavori, L’uomo del giorno dopo racconta le vicende di un vagabondo solitario che viaggia immerso nei territori devastati dei vecchi Stati Uniti d’America, ridotti ad un aspro territorio dopo le guerre nucleari(una trama abbastanza classica per il genere Post-Apocalittico), anche se la storia passata non è molto approfondita.

L’anno è il 2013 (ci siamo quasi :p) ed il nostro solitario viandante, appassionato di Shakespeare, viene catturato da un gruppo di militari (più una banda di fuorilegge organizzata ed in divisa) conosciuto in tutto il territorio come gli Holnisti, al fine di divenire (contro la sua volontà), l’ennesimo soldato al soldo del dispotico generale Bethlehem.

Il nostro eroe però riesce a fuggire e per caso, si imbatte nel cadavere di un vecchio postino, dal quale trafuga una logora divisa ed una sacca piena di lettere. Il suo intento per sopravvivere, è quello di spacciarsi per un portalettere dei nuovi Stati Uniti d’America, narrando della loro ricostruzione, con ridente governo, soldati addestrati per proteggere e tante favolette che fanno brillare gli occhi dei più creduloni (o dei più disperati). In molti credono alle sue storie e con il passare del tempo, egli diventa a sua insaputa un simbolo di speranza. Gruppi di giovani si mettono in viaggio, portando missive, attraversando tutto il paese devastato col solo scopo di ridare un futuro alla povera gente… Ed anche lui, The Postman, comincia ad inseguire l’ideale da lui stesso creato, trovandosi però costantemente braccato da Bethlehem ed i suoi spietati soldati, lottando per il futuro… Suo e della gente che ha veramente bisogno di aiuto in un mondo dove la speranza sta a poco a poco affievolendosi.

A mio parere il film è ben strutturato (di certo Kevin Costner non è ricordato per questo suo lavoro), con una buona storia, svolgimento avvincente e personaggi ben caratterizzati, che danno un contorno veritiero a tutta l’ambientazione post-apocalitta. Non pensate però di vedere metropoli in rovina o quant’altro, poichè il film è interamente girato in piccole cittadine di campagna, boschi e valli limitrofe, senza quindi effetti speciali di “territorio”. Per un pubblico che non è amante del genere magari non potrà entusiasmare più di tanto, ma consiglio comunque a tutti di spendere un paio di ore per guardarselo!

Ecco a voi il Trailer!

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Frammenti dalle Lande

Ecco un paio di nuovi schizzi (quindi non definitivi) in anteprima che potrete trovare nel futuro manuale di Nameless Land: Figli del Nuovo Mondo.

Disegni di: Biagio D’Alessandro

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Il nuovo antro di Nameless Land

E’ ufficialmente aperta la pagina Facebook dedicata al GDR di Nameless Land, con focus su alcune delle Maestrie ottenibili dai personaggi, spoiler vari di prepubblicazione e tanto altro materiale riguardante il mondo del Post-Apocalisse.

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Memorie dal passato: Il quarto Nastro del Viandante

Molto è stato fatto per recuperare le testimonianze frammentarie di questo nastro danneggiato ed eroso dal tempo, ma sicuramente rappresenta uno dei più importanti frammenti della storia narrata dal misterioso viandante conosciuto come il “Signor Kapot”.

Per l’ennesima volta, spero che tali verità vi aiutino ad aprire gli occhi e restare vigili nel Nuovo Mondo… Buona fortuna…

Dalle Registrazioni del Signor Kapot

Bestiario del Nuovo Mondo: Parte 2

La minaccia dell’uomo
L’uomo è senz’altro uno dei pericoli principali nel Nuovo Mondo, com’è sempre stato e sempre sarà. Dittatura ed Anarchia sono i due principali sistemi di “governo” esistenti e le parole più usate sono quelle fatte di fuoco e piombo. State in guardia e non fidatevi di nessuno.

Predoni: Detti anche Razziatori, rappresentano una delle forme di criminalità più diffuse nelle Lande. Sono nati poco dopo i bombardamenti, da prima come singoli gruppi disorganizzati dediti a piccoli furti, fino a diventare pericolosi malviventi senza scrupoli, intenti ad uccidere, torturare e rubare per puro divertimento oltre che per necessità.
Prendano qualsiasi cosa con la forza, parlano poco e sparano molto. Non tentate di essere ragionevoli con loro, perchè sicuramente non vi ricambieranno la cortesia, rispondendovi il più delle volte con un proiettile in testa.
Se avete una buona dose di fortuna e siete abbastanza svelti con la lingua, potreste però arrivare ad instaurare accordi con questi banditi, ma chiunque riponga in loro la propria fiducia, si ritroverà ben presto con una grossa delusione… e la testa fracassata.
Solitamente i Predoni sono organizzati in gruppi dal numero contenuto, più per casualità che per scelta, visto che non mancano di ammazzarsi fra di loro per accaparrarsi più bottino possibile.
I capi di tali combriccole sono certamente più spietati dei propri sottoposti e tal volta essi eccellono per doti strategiche e combattive. Duri da uccidere sul campo di battaglia, tali capi chiamati comunemente Spargisangue, si spostano con le loro bande lungo tutto il Nuovo Mondo disseminando il terrore e la paura.

Descrizione: I Predoni sono facilmente riconoscibili dal loro modo di vestire trasandato, rozzo e sporco, con abiti trafugati dai cadaveri delle loro vittime e quindi spesso lordi di sangue rappreso.
Brandiscono armi di ogni genere, difficilmente a combustione dal momento che non sono semplici da trovare, mentre i pochi armati con pistole e fucili tendono a sparare all’impazzata, rischiando persino di colpire i propri compagni.
In battaglia si gettano a testa bassa contro il nemico e a causa delle medicine continuamente ingurgitate, tendono ad avere una resistenza al dolore superiore alla normale soglia di un uomo. Questo fattore, unito alla forza e alla tenacia combattiva, rendano questi nemici molto pericolosi. Il loro punto debole principale risiede nella stupidità data dalla frenesia del combattimento e quindi con un po’ di sangue freddo ed un pizzico di astuzia, sono facilmente raggirabili.

“Tranquillo amico, Ronnie è andato a parlare con quei tizi… Sono sicuro che se gli daremo tutto quello che abbiamo ci lasceranno andare.”
Le ultime parole di Hottis Faccia di Cane.

“Siamo entrati in quel campo caravan: era completamente disabitato e ancora parzialmente intatto e di sicuro avremmo trovato un posto per dormire. Poi un attimo dopo, dieci di quei figli di puttana sono sbucati dal nulla, circondandoci: era una trappola! Sono scappato per miracolo e l’ultima cosa che voglio è pensare ai miei figli ridotti a filetti di carne arrostita.”
Confessioni del Vecchio Otto.

“Al mio tre entriamo, prendiamo tutto e poi li ammazziamo!”
“Ti ha dato di volta il cervello Carabin?”
“Perchè? Che ho detto di male, Monzo?
“Entriamo, li ammazziamo e DOPO prendiamo tutto!”
“Ahahah, hai ragione Monzo. Passami un po’ quella motosega.”

Carabin e Monzo Asesinos, capi dell’omonima banda.

Iene: Tali individui sono conosciuti in tutto il mondo per la loro fama di sciacalli senza rimorsi. Si spostano in coppie o gruppi di tre, guadagnandosi da vivere derubando cadaveri senza nessuna distinzione, talvolta anche mentre questi sono semplicemente in fin di vita.
Si possono facilmente trovare in luoghi dov’è appena avvenuto uno scontro mortale fra più persone o dove c’è stata un’epidemia o una malattia diffusa di radiazioni.
Nessuno sa realmente se essi siano sotto il comando di qualcuno o se semplicemente condividano lo stesso pensiero pur agendo come gruppi indipendenti.
Molto comuni sono gli scontri fra Predatori che hanno appena trucidato gruppi di viaggiatori e Iene intente a fare incesta dei loro averi, trovandosi a combattere fra di loro per il bottino. Talvolta sono proprio le stesse Iene a creare sotterfugi e mettere zizzania fra le persone nel tentativo di portare queste all’uso delle maniere pesanti.
C’è chi afferma di aver visto più volte le Iene cibarsi dei cadaveri come famelici avvoltoi… E non è soltanto una leggenda.

Descrizione: Le Iene non hanno veri e propri segni di distinzione, ma sono conosciuti per la loro freddezza ed agilità nei movimenti. Si spostano scaltri e furtivi in ogni terreno e spesso coprano i propri volti con maschere o bandane di ogni sorta. Sebbene siano abili tiratori, raramente fanno uso di armi da fuoco, preferendo ciò che loro chiamano Ultima Pena:puntoni, coltelli o armi affilate di ogni sorta che maneggiano con magistrale destrezza.
Normalmente non sono aggressivi, a meno che non vi venga in mente di rivendicare le spoglie di un morto fresco con loro nei paraggi… Questo sarebbe un grosso errore.

“Amico, ti dico che ero lì a farmi i fatti miei, quando ad un tratto vedo queste due figure in lontananza. Ti dico che erano chiaramente morte amico, quindi mi avvicino e, beh, comincio a frugare nelle loro tasche. Che dovevo fare amico, eh? Ti dico che non potevo tornare a casa a mani vuote. Beh insomma, mi sono anche tolto la soddisfazione di tastare le tette di quella donna… Poi un’ ombra… E una lama… E’ stata l’ultima cosa che abbia toccato, ti dico.”
Storia di Domzo Mano-Mozza

“Un pezzo di carta… Una bracciale di alluminio… Dei bossoli anneriti… Meglio aspettare qualche altro curioso” Iena BlackGrit

“Ho visto tutto con il mio cannocchiale: quei due idioti si erano appena ammazzati con una granata, quando qualche minuto dopo quattro figure sono piombate su di loro… Quando più tardi mi sono avvicinato, erano rimaste solo delle ossa e macchie di sangue sparse sul cemento.” Racconto di Hugo il Corsaro.

Link

Nameless Land a: The Walking Nerd

Per il secondo appuntamento con l’evento ludico di The Walking Nerd – Rise of the Metal Dice, che avrà luogo al Centro Giovani di Tavernelle Val di Pesa, il gioco ancora (purtroppo) inedito, farà la sua seconda apparizione al pubblico, allo scopo di intrattenere chiunque vorrà entrare nel mondo Post-Apocalittico di questo GDR cartaceo ideato dal gruppo Eleven Aces.
Su questo stesso Blog potrete trovare tutte le info necessarie per approfondire quella che sarà l’esperienza di gioco offerta per tale evento.

“Decarnia, una città sommersa senza padrone, silente e da nessuno ancora rivendicata. Voi, una squadra di ricerca assoldata dal grande Soboth Trako, dovrete addentrarvi negli oscuri meandri delle miniere di Carbotone e scoprire i segreti che si celano all’interno delle strade e dei palazzi della città dimenticata del vecchio mondo, nata, sorta e morente nelle viscere di un pianeta malato e corrotto. La missione è ardua ed è probabile che non tutti voi riuscirete a rivedere di nuovo la luce del sole, sopra le scure nuvole del Nuovo Mondo.”

Manuale di Sopravvivenza: Parte 2

Nel post precedente del Manuale di Sopravvivenza, sono stati illustrati i vari scenari possibili in cui il mondo avrebbe potuto cessare la sua esistenza tramite un olocausto nucleare.
Gli armamenti di distruzione di massa in possesso dei vari governi, in mano ad organizzazioni militari più o meno conosciute, dormienti in fredde basi sotterranee, ad oggi basterebbero a distruggere il nostro mondo per trenta volte (ed ovviamente nessuno di noi, gente comune, può essere a conoscenza dei sempre più complessi progetti volti a sviluppare armi di distruzione di massa ancor più letali). Non è detto però che la vita sul pianeta verrebbe matematicamente spazzata via, poiché l’espansione degli armamenti va a braccetto con l’espansione della paura (o della prevenzione) e questo porta a studiare altrettanti sistemi di difesa, che siano questi missili intercontinentali di intercettazione o i più semplici Bunker antiatomici.
La vita sul pianeta terra sarebbe quindi possibile anche dopo una radicale distruzione come quella di cui stiamo parlando e poniamo quindi il caso che voi che state leggendo questo post, siate in qualche modo fra i sopravvissuti. Quali sono le cose da temere anche dopo che la terra ha smesso di tremare? Nel momento in cui dovete uscire dai vostri rifugi per guardare con nuovi occhi un grottesco mondo appena nato, dovrete fare i conti con le conseguenze immediatamente prossime alle esplosioni.

La prima di questa (oltre all’aria infuocata capace di creare gravissime ustioni), è la scarsità di ossigeno, la cui stabilità è stata quasi del tutto compromessa dagli epicentri delle esplosioni, ma anche dalle potenti onde d’urto generate da quest’ultime. Un altro pericolo da non sottovalutare inoltre, è la ricaduta di tutti quei pezzi (macerie, massi, cartelli, porzioni di tetti ecc.) che, spinti violentemente in aria dal risucchio e l’esplosione degli ordigni, ricadono dopo poco tempo (e per qualche giorno avvenire) generando così letali piogge anche a diversi Km di distanza dai crateri.
Altro rischio, meno tangibile ma probabilmente più pericoloso, è la propagazione di alti livelli di radiazioni. In pratica, la forza e la violenza generate da un’esplosione nucleare, creano instabilità negli atomi circostanti, che nel tentativo di riequilibrarsi, si trasmutano in altri isotopi, generando emissione di particelle atomiche dannose a livello biologico ma anche strutturale per molti tipi di materiali: l’acqua diventa imbevibile, per non parlare dei cibi coltivati. L’uomo invece ne risente sotto molteplici punti di vista, dalle più visibili ustioni cutanee ad emorragie interne, compromissione dell’apparato scheletrico e via dicendo, seguiti da vomito ed altri eventi spiacevoli che spesso portano alla morte.

Unito a questo, esiste anche un fattore più psicologico. Cosa sareste in grado di pensare difronte ad un mondo collassato, alla distruzione di ciò che qualche attimo prima era il vostro mondo? Sapreste pensare lucidamente, agire in modo freddo e razionale davanti ad una cosa mai vista prima, alla capitolazione della civiltà odierna? Non sono solo i rischi mortali a dover spaventare, ma anche quelli generati dalla nostra mente, dal nostro istinto di sopravvivenza, che ci portano ad agire e a pensare (o non pensare) in modi inimmaginabili.

Alla prossima, in cui vedremo invece gli effetti a lungo termine delle esplosioni e come fare per continuare il nostro viaggio all’interno della sopravvivenza.

Il terzo Nastro del Viandante

Molto tempo è passato dall’ultimo ritrovamento di uno dei nastri del Signor Kapot… La riesumazione di quest’ultimo dalle paludi tossiche del continente Est, è costata la vita di molti ricercatori ed avventurieri, ma adesso è quì, nelle mani di tutti gli abitanti del Nuovo Mondo affamati di verità…

Dalle Registrazioni del Signor Kapot

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